Quella che vedete è la mappa del reticolo idrografico del Friuli Venezia Giulia. Si tratta dell'insieme di quei percorsi, seguiti dall'acqua, che chiamiamo comunemente coi nomi di ruscelli, torrenti, fiumi. Sono i sentieri o le grandi strade che l'acqua stessa ha scavato, dopo avere raggiunto con le precipitazioni la superficie del continente. La mia vita, come la vostra, è profondamente legata a queste acque, ma nel mio caso si tratta anche del mio "posto di lavoro", dato che sono un biologo ambientale specializzato proprio in ambienti acquatici.

Dal 1995 a oggi non ho mai smesso di occuparmi di acque "dolci" e dei loro abitanti dal punto di vista professionale. Secondo alcuni sono "un esperto" di acque, anche se credo di avere imparato 1/1000 di ciņ che vorrei sapere. Tuttavia frequentare questi ambienti, a volte di straordinaria bellezza, altre orrendamente sfigurati dall'azione dell'uomo, mi ha permesso di avvicinarmi a una porzione del territorio che gran parte di noi, me compreso fino a quell'anno fatidico, ha spesso rimosso dal "mondo percepito". I corsi d'acqua sono qualcosa in cui scaricare le nostre fognature, in cui gettare i rifiuti con l'idea che verranno trascinati lontano, sono qualcosa che spaventa quando diventano impetuosi e minacciano le nostre case, ma per la gran parte del tempo non esistono, se non nella mente di coloro che li studiano o di chi vi trova una fonte di svago.